Se ne elencano alcuni solo a titolo indicativo e non esaustivo di tutte le potenzialità migliorative :
- stress ansia attacchi di panico
- insonnia, emicrania, acufeni
- problemi di stomaco ed intestino, colon irritabile..
- fibromialgia e malattie reumatiche e autoimmuni
Risulta quindi prioritario evidenziare una serie di cambiamenti relativi alla persona ed al suo equilibrio psicofisico, che costituiscono una sorta di denominatore comune al training con neurofeedback:
- migliora la qualità del sonno, con riduzione o scomparsa dei risvegli notturni e/o maggior facilità all’addormentamento, anche nella notte. I sogni sono spesso più positivi e può accadere di ricordarli con maggior chiarezza.
- La percezione di qualsiasi tipo di sintomo fisico o psichico cambia: il sistema nervoso centrale percepirà un dolore, un’emozione negativa, un disturbo con meno intensità, durata e frequenza. Nei soggetti che fanno uso di farmaci o psicofarmaci di conseguenza si riscontra una netta riduzione della dipendenza farmacologica
- Migliora la consapevolezza del corpo e la coordinazione psicomotoria, importanti nella connessione con se stessi in primis, e nello specifico nell’ambito delle discipline sportive: in tal senso il training viene consigliato agli sportivi e praticato da professionisti a livello agonistico per il miglioramento delle proprie performances e nella ricerca delle peak-performances (massimizzare le prestazioni)
- Migliora il funzionamento cognitivo e la qualità dell’attenzione. Di conseguenza le malattie neurodegenerative quali l’Alzheimer, il Parkinson e la demenza senile trovano giovamento nel rallentamento del decorso e nella stabilizzazione dell’umore. Allo stesso tempo anche in campo neurocognitivo diversi studi ne attestano l’utilità nelle terapie rivolte ai deficit di attenzione negli adolescenti e negli adulti, con e senza iperattività, e quindi nel trattamento dei DSA (Disturbi specifici dell’apprendimento).
- Si riducono irritabilità e impulsività, si gestisce meglio la rabbia e gli sbalzi di umore.
- Migliora il tono dell’umore: Il training si rivela inoltre molto efficace anche come supporto in stati depressivi e/o come appoggio alla terapia farmacologica .
- Migliora la percezione di energia vitale e si riduce lo stress. La gestione della vita quotidiana diviene più agile.
- La sensazione di offuscamento, di confusione, di “ruminazione” mentale lascia il posto a un pensiero più chiaro e più calmo, con migliore capacità di scegliere e valutare. La mente si fa chiarezza.
- Migliora la capacità di reagire al presente riducendo il condizionamento di passati schemi di pensiero, e quindi ritrovando una migliore elasticità e libertà di azione.
- I pensieri ossessivi e le preoccupazioni diminuiscono, divengono meno insistenti o migliora la capacità di riconoscerli e lasciarli andare. Situazioni che generavano paura o panico vengono affrontate in modo più lucido e razionale.
- Memoria: ci si percepisce spesso più reattivi nel ricordare, possono migliorare ricchezza e precisione lessicale, gli eventi vengono fissati in memoria con migliore accuratezza.
- Maggiore consapevolezza di sé : “cosa posso fare, cosa non posso fare, dove sono i miei limiti” e maggiore fiducia in sé stessi.
- Maggiore alfabetizzazione emotiva ed aumento dell’intelligenza emotiva e dalla capacità assertiva.
- Aumenta la creatività… risultando un valido supporto anche per artisti e intellettuali che desiderano rinforzare la dimensione di creatività e intuizione…
Per gli stessi motivi anche nella delicatissima fase del post partum il training con neurofeedback può essere una valida risorsa per la stabilità emotiva e l’energia fisica e mentale della neo mamma, anche in fase di allattamento.
Età evolutiva: I bambini hanno un cervello ancora più duttile su cui il training ha effetti veloci e duraturi..
- Miglioramento del ritmo sonno/veglia.
- Riduzione dell’impulsività con aumento della capacità riflessiva.
- Miglioramento della concentrazione e dalla capacità di ascolto, con buone ricadute nella prestazione scolastica e nella velocità di esecuzione dei compiti.
- Rilassamento psicomotorio e miglioramento della coordinazione e gestione dello spazio.
- Migliore capacità di gestire le emozioni in rapporto all’età.
- Le percezioni sensoriali diventano più chiare: può accadere di percepire con più intensità colori odori sapori.. come se si fosse più “dentro” alla vita
- Può accadere che le dipendenze di vario genere si modulino nella direzione di una riduzione dell’impulso, se non di un vero e proprio rifiuto. Anche se non c’è ancora una chiara motivazione a smettere la riappropriazione della connessione profonda col proprio sentire può attivare una gestione più consapevole della dipendenza interrompendo automatismi. Alcuni iniziano a fumare di meno, non ne hanno più voglia, così come a ridurre il cibarsi compulsivo..
- Ci si scopre più efficienti al lavoro e si gestisce meglio lo stress, i problemi irrisolvibili “scivolano “ meglio e attivano minor opposizione e tensione nervosa..
- Relazioni: si percepisce con forza la voglia di cambiamento nella direzione di rapporti più autentici e di scelte assertive.