Negli anni ’20, il neuropsichiatra tedesco Hans Berger registra il primo EEG umano e scopre la relazione tra alcune attività mentali e cambiamenti nel segnale elettrico emesso dal cervello in determinate bande di frequenza. Si apprende come la presenza di alcuni segnali anomali, riflettano disturbi clinici.
Joseph Kamiya, professore presso l’Università di Chicago, nel 1969 porta un volontario ad emettere volutamente onde alfa (8-13 Hz) e conferma la capacità di controllare le proprie onde cerebrali.
La prima applicazione terapeutica del concetto di neurofeedback risale a più di quaranta anni fa. Viene praticata con successo nel 1971 da Barry Sterman, direttore della ricerca presso la UCLA University di Los Angeles, ad uno dei suoi colleghi con epilessia. Altre ricerche avvengono per oltre dieci anni in altri laboratori. Solo dopo l’arrivo sul mercato dei Personal Computer IBM nei primi anni ottanta, vengono commercializzati i primi sistemi neurofeedback (chiamati anche ECG Neurofeedback o bio-neurofeedback) finalizzati a far apprendere al paziente come modulare le sue onde cerebrali per il raggiungimento di specifici obiettivi. Tale pratica, anche nelle sue attuali applicazioni, risulta molto impegnativa per il soggetto e comporta potenziali reazioni avverse.
Il Neurofeedback dinamico “NeurOptimal®” viene progettato e realizzato nel 2001 dal Dr. Val Brown e da sua moglie Sue Brown, entrambi psicologi clinici.
I coniugi Brown hanno saputo integrare le recenti teorie fisiche e matematiche (dinamica non lineare, attrattori e biforcazioni, criticità auto-organizzata, frattali…) con i grandi progressi nelle neuroscienze per mettere a punto la versione “dinamica” del neurofeedback denominato Neuroptimal®. Fondamentali sono stati gli studi (trasformate matematiche) e la collaborazione diretta con Karl Pribram, che dagli anni cinquanta conduceva ricerche sui meccanismi di percezione e memoria in un modello olografico del cervello e con Dennis Gabor che ha realizzato il principale algoritmo del software.
NeurOptimal® è un metodo di neurofeedback nuovo e particolare. Si differenzia dalla precedente versione in quanto è interessato solo alla variabilità del cervello, vale a dire alle caratteristiche delle sue oscillazioni e non ai suoi livelli di deviazione da un ipotetico cervello “standard”.
In altre parole, NeurOptimal® non indaga se il cervello è “normale” rispetto a uno standard di riferimento, imponendo norme e direzioni di cambiamento al fine di ripristinare la cosiddetta “normalità”. Questo infatti può potenzialmente causare effetti avversi. A NeurOptimal interessa solo la variabilità dei valori nel tempo, in tutto il cervello: analizza l’attività cerebrale elettrica per rilevare grandi variazioni di intensità e segnalarle al cervello attraverso un feedback che consiste nell’interruzione del suono. Per questo motivo tale sistema si considera come Neurofeedback di seconda generazione, e viene anche denominato tecnicamente Neurofeedback Dinamico Non Lineare.
Non si tratta di un approccio medico e non si effettua alcuna diagnosi: non c’è interpretazione clinica dei valori e non si richiede nulla al cervello.
Il sistema nervoso centrale riceve un feedback ed attiva un processo di autoregolazione. NeurOptimal® si affida al consueto e naturale funzionamento del sistema nervoso centrale: analisi sensoriale delle informazioni ricevute (Mute), processo decisionale ed esecuzione della risposta appropriata. Questo è quanto accade, ad esempio, quando la temperatura del nostro corpo o il livello di zuccheri aumentano, ed il sistema nervoso si attiva in modo automatico e naturale nel ripristino dell’equilibrio. E’ per questo motivo che il cliente durante il training non deve fare nulla, se non affidarsi al processo di autoregolazione che spontaneamente e in modo naturale il cervello attiverà.
NeurOptimal® è arrivato in Francia nel 2004 e ad oggi ci sono numerosi professionisti, tra cui psichiatri e psicologi. Questo è ancora poco rispetto al Nord America, ma in tutto il mondo, ci sono milioni di sessioni eseguite su milioni di pazienti da diverse migliaia di neurotrainers!
In Italia è stato introdotto solo negli ultimi anni ed è ancora poco conosciuto ma la sua potenza ed efficacia ne stanno determinando una diffusione esponenziale!
Nessun effetto collaterale
Nella seduta con NeurOptimal® si attiva un meccanismo di base di “rafforzamento” detto “Hebbian” (dal nome del neurologo Donald Hebb), che ripristina la normale attività della popolazione di neuroni inibitori indeboliti dalla perdita di plasticità, proprio quando i due eventi (alta attività elettrica e percezione di interruzione suono) si verificano sistematicamente allo stesso tempo.
L’effetto di questa simultaneità tra i due eventi si verifica nel cervello ad un livello inconscio molto semplice e gli permette di tornare rapidamente ad un miglior funzionamento di base. Le altre funzioni fisiologiche e psichiche, la dimensione cognitiva ed emotiva ne traggono beneficio di conseguenza. Poiché il sistema nervoso comunica con tutti gli altri sistemi del corpo (ormonale, immunitario…), se quest’ultimo funziona meglio vi è un effetto positivo in molti settori.
L’interruzione del suono ha tuttavia significato solo per questa popolazione di neuroni deboli: ciò determina una modifica nel loro funzionamento, ma anche l’assenza di effetti collaterali duraturi.
E’ possibile che si verifichino alcuni effetti molto temporanei come fatica, eccitazione o mal di testa durante le prime sessioni. Questo dimostra che il corpo aveva bisogno di riorganizzarsi per trovare un miglior equilibrio.
Non è richiesta alla persona alcuna attività specifica. Si può sognare ad occhi aperti, sonnecchiare, dormire. NeurOptimal® inoltre è efficace su ogni fascia di età, dai bambini agli anziani.
Il ruolo del professionista
Il Neurotrainer dovrebbe essere, di base, un professionista della relazione, capace di accogliere con cura i vissuti della persona, prima e dopo la seduta, contribuendo a creare uno spazio libero e sicuro in cui si possa costruire una dimensione di affidamento e fiducia. Il professionista saprà fornire presenza, ascolto e disponibilità nell’accompagnare il cliente in un percorso che non è lineare e può essere fatto di alti e bassi. Queste variazioni sono del tutto normali nella vita, come nel processo di cambiamento.
Nel nostro caso la competenza psicoterapeutica permette un’elaborazione più approfondita dei vissuti, delle sensazioni e dei pensieri del cliente, che può anche confluire in un lavoro terapeutico a tutti gli effetti.
Il training con Neuroptimal® si integra infatti in modo armonico alla psicoterapia.